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Biocarburanti, l'aereo in vantaggio sull'auto

di Marco Ferrando

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23 novembre 2009

Nella corsa ai biocarburanti prima delle auto arriveranno gli aerei. Il destino sembra ormai segnato e l'ennesima dimostrazione è arrivata oggi: all'aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, è decollato il primo volo europeo effettuato su un aereo (un Boeing 747) alimentato da un mix di biocombustibile e kerosene convenzionale per jet.

A bordo del Jumbo c'era «un selezionato gruppo di osservatori» e il test di oggi rappresenta l'ultima tappa di un programma di ricerca condotto da Uop (gruppo Honeywell) sui biocarburanti di seconda generazione, un percorso avviato tre anni fa che tra fine 2008 e l'estate scorsa aveva già visto volare con miscele miste aerei Air New Zealand, Jal (sempre con Boeing 747) e Continental airlines (un 737-800).

Il tipo di biocombustibile utilizzato oggi era a base di falso lino, la camelina, estratto da un'antica pianta americana della famiglia della senape caratterizzata da un elevato contenuto proteico ed oleico e da una spiccata capacità di crescere in terreni inadatti alle colture alimentari, anche in condizioni meteorologiche ostili. Una pianta all'apparenza inutile, dalla quale però può essere distillato un carburante per jet capace di ridurre le emissioni di biossido di carbonio dell'80% senza ricorrere ad alcuna modifica del motore o delle parti strutturali dei velivoli.

«Soprattutto nel trasporto aereo, i biocarburanti rappresentano un'opzione decisiva per conciliare la rapida crescita del fabbisogno energetico con le ricadute ambientali e sociali», ha commentato Jennifer Holmgren, general manager della business unit dedicata alle fonti rinnovabili di Uop. Da parte sua, Klm «condivide insieme con noi – ha aggiunto - la certezza che i biocarburanti possano aiutare le compagnie aeree a tagliare le emissioni in tempi molto rapidi». Meno inquinamento, dunque, senza naturalmente compromettere l'efficienza (e dunque la sicurezza) dei motori: le prove condotte negli ultimi mesi, infatti, hanno dimostrato che le miscele miste centrano o addirittura superano i parametri – dalla viscosità al punto di congelamento - richiesti ai carburanti destinati ai voli passeggeri.

Non solo: i test, compreso quello odierno, hanno anche rivelato che i biofuel hanno un contenuto energetico per massa superiore ai combustibili tradizionali, una caratteristica che dovrebbe aprire la strada a minori consumi a parità di distanze. «Stiamo centrando risultati davvero soddisfacenti», commenta Bill Glover, managing director della divisione ambiente di Boeing, tra i partner del progetto. Il gruppo di lavoro ha visto coinvolti tra gli altri anche General electric, Pratt & Whitney e Rolls-Royce.

23 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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